CITAZIONE
Non ruolo da quando abbiamo smesso di fare forum fra di noi, più o meno (tenendo conto che parte dello sport che faccio è una ruolata continua XD). Comunque già nell'ultimo anno di ruolate avevo iniziato ad usare la prima persona soggettiva. Così ogni cosa che scrivo è un pensiero, un punto di vista del personaggio, che col tempo si caratterizza molto meglio. Lo trovo un metodo migliore. Quindi tutto quello che scrivo è più o meno pensato, in quanto al parlato, devo incontrare qualcuno, non parlo ancora da sola XD
Mi accorgo subito dell'alba che si alza. La luce aumenta e subito mi da fastidio agli occhi. Con molta calma, a sguardo socchiuso, mi alzo dal mio semplice giaciglio, costituito solo dal mio mantello.
Faccio attenzione a non sbilanciarmi troppo. Ho passato la notte appollaiata fra dei rami, per evitare incontri spiacevoli al buio.
Certo, erano molto pochi i Dren'Karr che si avventuravano in superficie, e di esseri d'altre razze se ne vedevano ben pochi sull'isola. Ma la prudenza non è mai troppa, soprattutto quando si viaggia soli. Abche quando si viaggia in gruppo, a ben pensarci.
Scendo dall'albero con cautela, i muscoli indolenziti dalla posizione scomoda assunta durante la notte.
Per prima cosa, infilo i miei occhiali, così da poter vedere bene mentre preparo la colazione. Il sole è ancora poco forte, ma sbagliare la colazione per problemi di vista, mi farebbe cominciare la giornata davvero di cattivo umore.
Non mi sono mai abituata del tutto a dover cucinare. Alla mensa del campo hanno imparato in fretta che col pentolame non vado d'accordo. Forse spero ancora che qualche servo entri in camera mia col vassoio del pasto, per poi cambiarmi d'abito e aiutarmi nel fare il bagno.
Sospiro mentre mi rimetto in marcia, pensando ancora ai vecchi tempi felici e viziati.
Viaggiare di giorno offre una certa comodità: si fanno davvero pochi incontri. Qualche bifolco potrebbe confondermi per una contadinella indifesa. Sarebbe stata una seccatura non indifferente, dato che avevo intenzione di viaggiare a ritmo di marcia per raggiungere quanto prima la destinazione.
A proposito della destinazione... ancora con precisione non sapevo quale sarebbe stata. La lettera diceva solo di incontrarsi per strada.
L'incertezza non mi preoccupava, questo genere di commissioni prevedeva sempre un certo grado di segretezza. Però che fastidio, non sapere neanche quando avrei incontrato il committente.
Ad un tratto, un rumore proveniente dal sottobosco. Rallento il passo, così da diminuire il mio rumore e sentire meglio i suoni estranei.
Probabilmente avrei sentito il resto ugualmente, dato che varie imprecazioni seguirono dei rumori forti.
La mano si muove in automatico, tuttavia con fare discreto, verso i coltelli da lancio. Smetto di camminare e cerco di intravedere la sagoma fra i cespugli.
Ignorarla non mi servirebbe a nulla ormai, ha fatto troppo rumore per fingere di non averla sentita.
Era una voce femminile. Non sapendo se si trattasse di una combattente o semplicemente di una contadina che era uscita presto per lavare i panni al fiume, attesi con pazienza che si svelasse da sola, cercando di apparire meno minacciosa possibile, mentre le mie dita accarezzano i coltelli.
Inoltre, trovandi sulla strada per la Capitale, c'era anche speranza che si trattasse del mio datore di lavoro.